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RICORDI
L'opera, nei miei ricordi di adolescente, riproduce una scena bucolica della bardina - località Serra - con piante di cerro, ginepri e sulla destra un campo di grano.
Da bambino, con mia madre Olga ed alcune volte anche con mio fratello Giuliano, più piccolo di sei anni, ci recavamo in detta località, a piedi, distante dal paese di Senatello circa tre chilometri, a far pascolare le nostre pecore. Sul crinale ci soffermavano ad osservare il panorama della sottostante valle del Savignone, - dove scorre il Tevere - ed all'orizzonte mia madre ci indicava la vetta del monte La Verna, tanto caro a San Francesco, dicendoci: "DOVETE SAPERE CHE SONO NATA SOTTO LA VERNA, IN UN PICCOLO PAESE DI NOME GIONA DI BANZENA".
Sotto il crinale si intravedevano i tetti delle case di Colorio e più in là il Castagnolo con i suoi dirupi, luogo impervio dove vivevano branchi di lupi (così dicevano le persone del paese).
Roberto Bernabini
Genzano di Roma, 18 luglio 2005